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Me lo ricordo come fosse ieri. “Come gestire un gruppo di developer“. Questa รจ stata una delle mie ricerche online quando una dozzina d’anni fa cominciai a dover organizzare un piccolo gruppo di developer.
Non avevo niente: se non un file sever con dei sorgenti che stavo migrando a SVN (e da lรฌ a un anno poi git).
Poi, quando uno di loro fece un errore importante feci la mia prima sfuriata al telefono che mi fece stare cosรฌ male che il giorno dopo googlai “come trattare le persone quando sbagliano” (o qualcosa di simile) e cosรฌ arrivรฒ sulla mia scrivania Come trattare gli altri e farseli amici di Carnegie.
Chi mi conosce oggi probabilmente fa fatica a immaginare una cosa del genere da parte mia e tutto arriva da quel momento.
Da quel file server polveroso arrivai a un sistema completo di lavoro a kanban su Jira, BitBucket, Team City e Octopus Deploy per rilasci al colpo di un clic. Poi traghettai tutto in uno strumento unificato quale Visual Studio Online (Azure DevOps prima dell’ennesimo cambio nome).
Scoprii le pratiche (allora molto meno diffuse), convinsi il mio socio che dovevamo prendere quella strada, spiegarla e diffonderla al team.
Facendo oggi la stessa ricerca su come gestire un team di sviluppo trovo articoli scritti con le AI generative nei blog di produttori di software per il time tracking o simili.
Perchรฉ queste cose nessuno le insegna e non si possono insegnare con dei tutorial.
Ti possono insegnare il tool e i clic da fare su come configurare ma non come incastrare il tutto con le persone che lavorano davvero, con il business, con il contesto e le abitudini dei clienti.