Costruisci per imparare
Quando costruiamo per imparare ci prefiggiamo l’obiettivo di creare qualcosa ancora più minimale di un MVP (minimum viable product).
No, non sono pazzo… già un MVP, a seconda del contesto, potrebbe essere un investimento importante.
E allora cosa?
Una versione del prodotto che dei potenziali utenti potrebbero usare per fare anche solo una cosa utile.
Questa versione è ben lontana dal poter essere mostrata a un grande pubblico, citata in operazioni di marketing e simili: va mostrata solo alle persone che in un futuro potrebbero usare il prodotto e che sono motivate a trovare un prodotto che risolva davvero i loro problemi.
Esempio: vogliamo creare un sistema per piccoli ristoranti che automatizzi la gestione delle prenotazioni e riduca i no-show. Invece di costruire un’app completa con backend, interfaccia utente e gestione degli utenti, configuriamo un workflow con strumenti già esistenti: un modulo Google per ricevere le richieste, uno script che aggiorna automaticamente un calendario condiviso e un bot WhatsApp che conferma la prenotazione, invia un promemoria il giorno prima e chiede conferma. Lo testiamo con due ristoranti locali già intervistati, integrandoci nei loro processi attuali senza chiedere alcuna installazione. Se dopo una settimana otteniamo risposte rapide, feedback concreti e magari una richiesta di continuare l’uso, abbiamo validato l’interesse con un non-MVP funzionante.
Chi sono queste persone? Sono quelle con cui abbiamo collaborato in fase di prototipazione per comprendere meglio il problema e validarlo.
Queste persone sono, nella curva di adozione di un prodotto, gli innovatori.
Sono quelle persone appassionate dalle novità assolute a cui piace essere in prima linea, scoprire, e contribuire dando feedback.
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