Me lo ricordo ancora come se fosse ieri, ma era il 2019, il primo incontro da remoto con la mia prima manager, Ana, che collegata dalla Spagna su Teams mi disse: “Michele, tu abiti molto lontano dagli uffici sia di Milano che di Roma, e avrai delle difficoltà ad integrarti coi colleghi se non vai a Milano almeno una volta al mese. Lo so, è impegnativo, ma ti servirà per conoscere meglio i tuoi colleghi.”

Lo stesso mi disse Alessandro quando a fine 2021 quando cominciai a lavorare con lui: “Michele, ti vorrei una volta al mese per due o tre giorni a lavorare in ufficio a Fidenza, la trasferta la paghiamo noi”.

Queste due persone, lontane mezza Europa tra di loro e che nemmeno si conoscono, avevano entrambe ragione. Lavoro senza problemi da remoto. Sono produttivo. Ho erogato centinaia di sessioni di formazione guardando una telecamera e registrato centinaia di video (lunghi e corti).

Tuttavia, per instaurare un rapporto completo e passare da colleghi che interagiscono e producono (magari anche molto) a persone che si conoscono, a mio avviso e personale preferenza, bisogna anche uscire a pranzo insieme, ridere alla macchinetta del caffè, risolvere problemi a quattro mani sulla stessa tastiera fisica, parlare di cose stupide e cose serie.

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