Negli ultimi messaggi abbiamo parlato di pro e contro del remote-work.
Facciamo un riassunto.
Sulle performance tangibili di delivery (velocity, time-to-market, qualità del codice) il lavoro remoto ben gestito può essere altrettanto efficace del più noto lavoro in ufficio. La maggior parte delle organizzazioni tech riporta di aver mantenuto produttività e ritmi di sviluppo competitivi anche con team distribuiti. Le aree critiche, invece, sono quelle relative alla componente umana: cultura, comunicazione trasversale, crescita degli junior e creatività non strutturata.
Che tu stia gestendo un team tech in un’azienda enterprise o una PMI innovativa, chiediti questo: la tua posizione sul remote-work, a questo punto, è una scelta informata o solo una reazione?
Hai strumenti e cultura adeguati a capire quando il lavoro remoto abilita la performance, e quando invece la ostacola?
Azioni
Se dovessi assumere oggi un talento, sceglieresti il migliore disponibile ovunque si trovi, o ti accontenteresti di chi può venire in ufficio tre volte a settimana?
Non si tratta semplicemente di abilitare o permettere il “lavoro da casa” ma di costruire consapevolmente uno spazio digitale che permetta uno scambio di informazioni efficace per abilitare l’autonomia dei singoli restando comunque allineati agli obiettivi di team, aziendali e vivere un senso di appartenenza.
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